Marius L. – 20.12.2025.. Il “la” dell’enigma.
Siamo il massimo della grandezza che è possibile immaginare, eppure viviamo immersi nel particolare di una qualche estensione, al fine di racchiudere e tenere fermo lo spirito che, alla fine, è la nostra vera, pur non ultima, essenza.
Ci confrontiamo in ogni tempo, secondo la direzione intrapresa, con ciò che riguarda qualche particolare attenzione, e, probabilmente, mai ne saremo soddisfatti, perché la diversità è ciò che caratterizza ogni aspetto del rivelato e oltre.
È probabile che ad altri livelli abbiamo sempre voglia di sperimentazioni.
Non sempre però, queste ultime risultano concludenti.
Non capiamo infatti perché dobbiamo avere a che fare, e confrontarci, con certe cose, opportuni caratteri, determinate personalità.
Qualcuno direbbe che ne abbiamo bisogno. Qualcun altro aggiungerebbe: per “imparare”.
Ma imparare cosa?
A sopportare? A non arrabbiarci? Ad abbandonarci?
Forse dovremmo conoscere il modo in cui funzionano le cose, per capire ciò che alla fine si mostrerà più appropriato.
Perché non sappiamo, non conosciamo, non ricordiamo, chi siamo e da dove veniamo. Che è poi forse, questo oblio - la caratteristica principale dell’immersione in questa pseudo realtà.
Possiamo chiedere lumi a qualche dio, se ci piace fidarci.
Ma quanto sarà disponibile a dirci, o sarà nella posizione di farlo?
Dobbiamo continuare a vivere, e su questo non ci sono dubbi.
Ma dobbiamo anche capire come.
Perché è inutile sguazzare in un pantano se abbiamo la portata di una balena.
Scoprire il modo in cui muoverci in mezzo a tante emergenze e azzardi, o presunte tali. Per non farci prendere dal dolore, o dal risentimento, o dall’acredine.
Ma come fare a scoprirlo, e a non farci ingannare, visto che questo è il modus operandi di matrix?
Sono queste forse le domande alle quali occorre ogni giorno dare una risposta. Partendo dal presupposto che probabilmente non è vero che l’universo risponde ai nostri bisogni, ma, semmai, a ciò che effettivamente siamo, essendo un nostro riflesso.
Quindi, alla fine, nella sostanza, ciò che siamo, la nostra frequenza, vibrazione, densità, o qualsiasi cosa sia, sembra proprio essere quel “la” che potrebbe portare alla soluzione dell’enigma.. Namasté.. Marius L.