Marius L. – 02.05.2025. Preferire il bene al male.
Siamo un piccolo frammento della Fonte, eppure non vi è alcuna distinzione tra noi ed essa.
Certo indossiamo un corpo che ha, forse, qualcosa di illusorio, e interagiamo con universi, corpi ed esseri, che, forse, non sono da meno.
Forse la sola verità è in ciò che vi è “prima” di tutto, di ogni barlume di coscienza e di qualsiasi espressione della cosiddetta Sorgente.
E, in verità, tutto ciò che di cui possiamo parlare si trova dopo quel “prima”, visto che già appena dopo ci troveremmo davanti solamente ad un’altra qualificazione non definitiva della Sorgente.
Siamo sulla Terra, e prendiamo parte al corpo di quest’ultima.
Si potrebbe dire che il nostro dolore è in un qualche modo anche il suo.
Così, mentre tutti siamo esclusivamente concentrati sul nostro dolore, senza vedere nient’altro, per la Terra la situazione si presenta in maniera molto più complessa, laddove la nostra vita sarebbe solo un’inezia al riguardo.
Eppure, si dice che siamo i creatori di tutto, come se ogni cosa provenisse da una qualche proiezione della nostra mente/coscienza.
Potrebbe essere così. Tuttavia, immersi come siamo in un gioco virtuale molto esteso, anche altri giocatori, anche se forse non tutti, conservano quel tipo di potere, ammesso che in questo modo possa essere definito.
Abbiamo incontrato talmente tanti furfanti nelle nostre peregrinazioni – e, probabilmente siamo stati apostrofati allo stesso modo da chissà quanti altri – che credere in una manifestazioni “pulita” è solo utopia.
In effetti, ciascuno gioca un proprio ruolo, con più o meno consapevolezza, mentre gli obiettivi primari rimangono prioritariamente la salvaguardia di se e del proprio benessere, e, qualche volta, dei propri cari.
C’è chi cerca sempre di ricordare chi o cosa è, e perché si trova lì o là, e chi, invece, preso dall’oblio più totale, si offre alla parte meno benevola del gioco.
Forse, bene e male sono parte imprescindibile di certi piani di esistenza. Questo però dovrebbe portare solo ad una maggiore riflessione sulle scelte da compiere, e sulle strade da intraprendere.
Perché, forse, il male assoluto è meno peggio di chi si fa prendere e possedere da esso per la propria stupidità o debolezza.
Perché infatti, essere fragili o stolti se nessuno alla fine può obbligarci ad esserlo, quando possiamo interpretare personaggi di gran lunga più nobili in questo illusorio palcoscenico che sembra ingannevolmente sovrastarci? Namasté.. Marius L.